L'emergenza è reale, il rischio nei posti di lavoro troppo alto. Lo sostengono a gran voce le centinaia di persone che martedì mattina hanno dato vita a un corteo di protesta tra le calli di Venezia. Bandiere alla mano, si sono mossi sotto la pioggia da piazzale Roma a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale, dove era previsto un incontro sul tema tra i sindacati dei metalmeccanici e gli assessori alla Sanità e al Lavoro, Coletto e Donazzan, assieme alla direttrice dello Spisal del Veneto e al responsabile della direzione Lavoro regionale.
Nel corso della riunione sono stati chiesti interventi urgenti nei settori a più alto rischio (siderurgia, cantieristica navale) e nell'ambito del sistema degli appalti; inoltre di destinare maggiori risorse agli Spisal, di assumere nuovi ispettori, di strutturare una più qualificata collaborazione fra gli Rsl di fabbrica e lo Spisal. "Entro giugno - hanno spiegato i sindacati - dovrebbe essere convocato un nuovo appuntamento per dare corso agli impegni presi in giornata".
Emergenza, si diceva: a confermarlo c'è l'ultimo, grave incidente avvenuto alle Acciaierie Venete di Padova (quattro feriti per una colata incancescente precipitata dall'alto, una settimana fa), ma soprattutto i dati: da inizio anno 24 morti in Veneto, un numero impressionante. "La sicurezza deve tornare ad essere il più importante investimento all’interno delle aziende perché - hanno ribadito Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi -. La tutela della vita e della salute rappresentano un diritto fondamentale e inalienabile che va garantito a tutti i lavoratori, diretti e degli appalti, indipendentemente dalla tipologia lavorativa".
Nell'incontro di martedì l'obiettivo è ottenere di intensificare la prevenzione nei luoghi di lavoro e rendere più efficace il sistema dei controlli, anche adeguando risorse, organici e strumentazioni”.